la balotta dei cortili
QUELLI DELLA BALLOTTA DEI CORTILI
Il mondo,intorno alla fine degli anni sessanta , si preparava alla prima grande,vera crisi ,dopo la fine del tragico conflitto mondiale.
Noi,frequentatori dei cortili della periferia di bologna,ci preparavamo alla nostra grande avventura;cominciavamo con una certa assiduita’ a trovarci ,nei piazzali asfaltati ,davanti a casa,e nei cortili dei palazzi intorno, per giocare.L’avventura che ci preparavamo ad affrontare ,e’ una vera e propria crociata della spensieratezza.
Il 68,e’ un anno simbolo di un onda filosofica molto importante che si dice sia partita dalle coste californiane.
La nostra avventura,parte dai nostri portoni!si …i portoni,il numero uno di via Bonvicini o il 209 terzo o il 209 secondo di via ferrarese.
Il portone e’in realta’ l’insieme dell’atrio delle scale degli appartamenti di un condominio;e’ un vero microcosmo,una specie di tana come quella degli animali,di cui si e’ parlato poco.
Noi ne conoscevamo ogni dettaglio:i tappeti davanti alle porte degli appartamenti , rappresentavano la personalita’ della gente,la diversita’ dei popoli,in un certo senso il razzismo innocuo racchiuso neglli animi di ognuno di noi.
Nel mentre ,nel mondo,la contestazione studentesca,aveva portato a incidenti in moltissime citta’,con tanti ,tanti morti.Si dice che fosse partita (ma si sa …tutto sembra che parta dagli Stati Uniti..e non e’ vero niente) dalla tragica selezione degli studenti meno bravi,mandati a morire in Viet Nam .
Nel portone,in quegli anni,si guardavano con interesse i lucchetti che servivano a chiudere le proletarie e scadenti bucchette della posta o le cantine (vedi i grandi misteri d’italia) .Ogni lucchetto era diverso dall’altro,c’era anche chi aveva manie di grandezza,e le esprimeva con lucchetti colorati,enormi e costosissimi;eppure tutti avevano la stessa utilita’.La cantina del palazzo era un misterioso futuro:futuro perche’ non era permesso andarci da soli.Era un mondo misterioso,affascinante ma pieno di insidie;in modo particolare,poteva accadere che si spegnesse la luce ,lasciandoci vagare nel buio.
Anche l’industria ,era investita da una forte crisi.Crisi che inevitabilmente poteva portare anche alla creazione di nuove forze.Questo concetto racchiude secondo me ,in se l’intensita’e la forza di quel periodo…ma ne fa evidenziare le mille interpretazioni a cui e’ soggetto,tanto da metterne spesso in discussione il contenuto.
Io in modo particolare,nelle estati di quegli anni,assieme ai miei amici,figli dei lucchetti,mi trovavo di fronte ad un grande enigma….piu’ che enigma ad un fatto su cui meditare:dove si sarebbero passate le vacanze estive?
Quello schifo che era la scuola,era finita (vedi passaggio estivo davanti alle medie con sputo dal finestrino)
Hi, this is a comment.
To get started with moderating, editing, and deleting comments, please visit the Comments screen in the dashboard.
Commenter avatars come from Gravatar.